Skip to main content

Il mondo della SEO sta per essere investito da un uragano chiamato Chat GPT, o più in generale Intelligenza Artificiale nella produzione dei contenuti.
Per questo Google ha prontamente reagito aggiornando il suo algoritmo, la sua intelligenza artificiale, che valuta quali siti web posizionare nei primi risultati di Google, con l’ EEAT (E-E-A-T: Experience, Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness).

Con queste premesse, bisogna prepararsi ad un 2023 pieno di novità e che può segnare veramente un cambiamento non solo nel processo creativo della SEO, ma in qualsiasi ambito lavorativo e personale, nei modi in cui ricerchiamo informazioni e creiamo contenuti. Quindi per non farsi trovare impreparati, questi sono i miei trend e previsioni SEO per il 2023.

Tendenze SEO 2023

Chat GPT: la creazione di contenuti con AI diventerà una pratica standard

Il 9 dicembre 2022 stavo guardando video su YouTube e mi imbatto in uno degli ultimi video di MKBDH riguardo l’intelligenza artificiale nel processo creativo. Eh boom! SPOILER VIDEO: all’improvviso nel video dice che tutto quello che aveva detto fino a quel momento, era frutto di uno script realizzato da un’intelligenza artificiale.

Da qui ho iniziato a pensare: cos’è Chat GPT? Pensiamo a come impatterà il lavoro della SEO e in generale il lavoro di creazione dei contenuti e reperimento delle informazioni.

Che cos’è chat GPT e come funziona?

Chat GPT è un software tipo chatbot che risponde alle domande degli utenti in forma scritta. Non è collegato ai motori di ricerca, ma è alimentato da milioni di dati, e si può sostenere una conversazione completa e molto fluida, con una precisione nelle risposte disarmante. È stata creata da Open IA e dopo 5 giorni dal suo lancio, ha raggiunto 1 milione di utenti.

A differenza del classico chabot, usato spesso dalle aziende come servizio clienti, Chat GPT ha una proprietà di linguaggio molto avanzata. Sa rispondere a domande complesse.

L’impatto di Chat GPT sulla SEO

Che se ne voglia prendere coscienza o meno per il proprio sito web o per i siti web dei competitor, questo programma, e altri, impatteranno sulla produzione del contenuto SEO, soprattutto testuale. Può generare righe di codici HMTL in secondi, creare un piano marketing, dare consigli su come fare efficientamento energetico in casa: risponde veramente a tutto. I suoi dati sono aggiornati al 2021, quindi oltre quella data non conosce gli avvenimenti storici.
Quando si entra nello specifico di processi legati a servizi che un’azienda può offrire, allora solo in quel caso (ho testato) non propone una risposta precisa ma molto generica. Più la domanda (prompt) è accurata, più il contenuto è valido.

Chi produce contenuti inizierà ad utilizzare questo tool. Non consiglio un copia e incolla, ma di utilizzarlo come prima stesura su cui fare un lavoro di ottimizzazione, aggiungendo Esperienza ed Competenza di copywriting e SEO.

Non cito a caso questi due concetti: più questi software verranno aggiornati, più la curva di contenuti online che rispondono sempre alle stesse domande crescerà in maniera esponenziale. Come quindi non far morire la SEO o in generale i siti web? Ci viene incontro Google con il nuovo aggiornamento in cui diventa centrale il tema della Experience (Esperienza) e Expertise (Competenza), fattori chiave per il futuro del posizionamento SEO 2023.
Nel futuro mondo dei contenuti “piatti” vincerà colui che punta su storytelling, tone of voice e capacità di approfondimento e di portare esperienze concrete.

Rimane comunque impressionante la qualità della conversazione con Chat GPT: passa dal darti le ricette di piatti anche complessi, al crearti una poesia in stile Ermetica di Ungaretti.

Search Intent: intenzione di ricerca più importante della singola keyword

La modalità di ricerca online e come gli utenti cercano gli argomenti su Google, varia di anno in anno. Da qualche tempo ormai Google ha spostato la sua attenzione dal concetto di Keyword (parola chiave), passando per la Query (ricerca dell’utente), al concetto di Search Intent (intenzione di ricerca dell’utente).

Che cos’è la Search Intent

Search intent è la vera intenzione di ricerca dell’utente che va al di là della semplice keyword che viene ricercata. Si tratta di capire l’utente effettivamente quale domanda nello specifico sta facendo e in quale fase del percorso di acquisto si trova.
Per esempio: se stai cercando come cucinare la carbonara perfetta, non vuoi conoscere la sua storia, quando è nata etc.. Vuoi semplicemente la risposta a quella domanda, quindi la ricetta.
Per capire quanto sia importante la Search Intent, Google sta dando sempre più rilevanza alla sezione “Le persone hanno chiesto anche”, che mostra quelle che sono le domande che le persone di solito pongono a Google su un determinato argomento.

Quali sono i 4 Search Intent più comuni?

Per i progetti SEO del 2023, la keyword list non potrà più contenere solo parole senza contesto come per esempio “tesla model s”. Sempre di più le persone cercano informazioni con queste modalità:

  • Quanto costano le Tesla Model S?
  • Quanto fa da 0 a 100 Tesla Model S?
  • Quanto costa la Tesla più economica?
  • Qual è la Tesla più potente?

Infatti è buona pratica, e continuerà ad esserlo anche in futuro, suddividere le keyword in base ai Search Intent più comuni, che sono:

  • La search intent navigazionale (intento di navigazione)
  • La search intent informazionale (intento di informazione)
  • La search intent commerciale (intento commerciale)
  • La search intent transazionale (intento transazionale)

Featured Snippet e posizione zero su Google

Circa la metà di tutte le ricerche termina senza neanche un click su un risultato di ricerca organico. Perchè? Forse perchè Google mette a disposizione le risposte già nella SERP tramite i Featured Snippet? Molto probabilmente si.
Questi risultati vengono chiamati anche “posizione 0 (zero)” perchè sono ancora prima del primo risultato organico, anche prima delle ads search e shopping. Un vero e proprio trend che si conferma grazie alla presenza sempre più massiccia delle “People Also Asked” (in italiano “Le persone hanno chiesto anche”) che indicano tutte quelle domande tipo che gli utenti fanno su un determinato argomento.

Topical authority per essere sempre nei primi risultati

Più siamo specifici, più risorse abbiamo su un argomento, più le nostre possibilità di risaltare in SERP rispetto ad altri siti web sarà maggiore.
Immagina di scrivere un articolo su “Come iniziare un business nel 2023”, il miglior articolo con tante parole e tanto argomenti trattati. Puoi avere anche come co-autori dell’articolo persone rilevanti in questo argomento come imprenditori o influencer, ma se pubblichi l’articolo in un sito web che non tratta solitamente argomenti di questo genere, allora il tuo articolo non verrà posizionato bene e quindi non verrà mai visto. Questo concetto è chiamato Topical Authority.

L’obiettivo del Topical Authority è diventare la fonte delle informazioni primaria su Google per uno specifico argomento. Nella miriade di risposte per una singola domanda che l’utente fa su Google, il sito web diventa un riferimento di un topic solo se crea contenuti inerenti, o qualcosa che ancora non viene ricercato, cercando di intercettare i trend appena emergono o anche prima.
Se il sito web ha un solo contenuto su un argomento, non ci si può aspettare che Google lo posizioni nei primi risultati di ricerca. Invece producendo contenuti solo su uno specifico argomento, allora Google inizierà a considerare autorevole in quella materia il sito web. Il primo step è fare una mappa dei contenuti da andare a produrre, così sapremo esattamente cosa scrivere, e sapremo anche fare internal linking tra tutti gli articoli. Con l’avvento dell’IA diventa sempre più importante fare una mappa dei contenuti iniziali da produrre. Ci sono molto tool unici che ci aiutano a creare la roadmap dei contenuti:

  • “People also asked” (consiglio l’estensione chrome SEO Minion)
  • Answer the public
  • I suggerimenti della barra di ricerca (google auto suggestion)
  • Ricerche correlate in fondo alla SERP
  • Sitemap competitor (consiglio l’estensione SEO detailed per scovarle facilmente)

Possiamo tranquillamente concludere che le ricerche su Google hanno la tendenza a diventare sempre più conversazionali, sempre più legate a una vera e propria domanda, più che al digitare una sola parola.

Aggiornamenti algoritmo Google sempre più frequenti

Google per combattere pratiche di SPAM che ancora oggi sono diffuso su Google per ottenere i primi posizionamenti, condivide ormai ogni mese aggiornamenti sull’algoritmo e sui fattori che determinano il posizionamento sul motore di ricerca più utilizzato al mondo. molto spesso gli aggiornamento sono verticali su un singolo aspetto, segno che Google è sempre attento a dare il giusto posizionamento ai siti web.

Helpful Content Update di Google

Le maggiori novità riguardano la creazione di contenuti per gli utenti non per i motori di ricerca. Come scrive Google “un contenuto di qualità, è un contenuto di cui è chiaro lo scopo, sia esso uno scopo semplice o uno scopo benefico”.

EEAT (Experience, Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness)

Restano validi i concetti di sito web veloce, ottimizzazione mobile, tempo di permanenza e search intent. Ma prende sempre più importanza il tema della User Experience, quindi l’esperienza dell’utente quando visita il nostro sito web legata all’Expertise.
Di recente Google ha aggiunto una “E” (Expertise) all’acronimo E-A-T (expertise, authority e trust) cambiandolo in E-E-A-T (Experience, Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness). EEAT è uno dei fattori più importanti nel posizionamento dei siti web su Google. Vediamo insieme la definizione dell’acronimo EEAT:

  • Experience:
  • Expertise: riguarda la competenza. Google identifica quanto sei competente sull’argomento di cui stai parlando da quanto ne hai già trattato online oppure dalla profondità e qualità di informazioni inserite nel testo.
  • Authority: Autorevolezza. I contenuti devono essere creati da una fonte autorevole. Come si diventa una fonte autorevole? Non hai bisogno di essere un nutrizionista laureato per diventare autorevole nel web sui temi di nutrizione. Vedi la sezione Topical Authority
  • Trust: Attendibilità di quello che stai scrivendo. Google richiede che il contenuto deve essere corretto dal punto di vista dei fatti e supportati da fonti esterne.

In conclusione, prendendo in prestito un termine coniato dal grandissimo Giorgio Taverniti, Google è un ecosistema che non si limita solo alla Search, quindi alla ricerca a parole, ma anche ad immagini, video, voce. Infatti l’algoritmo di Google quando fornisce una risposta ad una domanda di un utente, tramite l’IA, pesca le informazioni da diversi contenuti che hanno diversi formato (foto, video, testo, audio). In un post ufficiale google scrive: “Immaginiamo un mondo in cui sarete in grado di trovare esattamente ciò che state cercando combinando immagini, suoni, testo e voce, proprio come fanno le persone nella vita di tutti i giorni”.

Secondo il mio punto di vista bisogna aggiornare l’obiettivo, o comunque l’approccio alla SEO per il 2023: dal posizionare un sito in prima pagina (quindi mi concentro sulle keyword) al rispondere il più possibile in maniera pertinente alla ricerca rispetto ad un argomento (mi concentro di più sulla qualità del contenuto, che si differenzi anche dal resto del mondo e che risponde all’intenzione di ricerca corretta). In questo il ruolo dei Chat GPT o altri Tool AI possono abbattere le tempistiche nella creazione dei contenuti e nel reperimento di informazioni, ma non potranno mai sostituire l’uomo.

Ti ringrazio per aver letto tutto l’articolo e ti invito a seguire i miei video su YouTube dove parlo di potrai conoscere i segreti per ottenere le prime posizioni di Google grazie alla SEO: Iscriviti qui!

Davide Ambrami

Co-founder | SEO, Google Ads e Digital Marketing

Lascia un commento